Inoltre è possibile visitare anche quella che l’oceanografo Jacques Cousteau definì “la costa più bella d’Europa, e forse del mondo”, davanti al faraglione del Pan di Zucchero, tra Porto Flavia e la Laveria Lamarmora. O ancora l’isolotto del Corno, sotto il Faro dell’isola, oppure la spiaggia di Porto Pino, famose per le sue altissime dune di sabbia bianca
La sua è una lunga storia. Nel 1893 il maestro d’ascia Giovanni Biggio ha creato una bilancella in legno a vela latina che venne chiamata Ruggero II. Bella e robusta, doveva trasportare minerali, e fece la spola tra la costa Sud Ovest della Sardegna (Buggerru, Porto Flavia, Piscinas) e l’Isola di San Pietro. Lì, a Carloforte, si trovava l’unico porto riparato della zona, e da lì piombo e zinco venivano caricati su piroscafi e partivano verso la penisola Italiana.
La bilancella rimase in servizio fino ai primi decenni del 900 sulla rotta dei galanzieri (coloro che portavano la galanza, i minerali).
Ribattezzata successivamente Buon Cuore venne utilizzata per diversi scopi (trasporto sale, pesca, rimorchio) e infine se ne persero le tracce.
Un giovane carlofortino appassionato di barche, Salvatore Luxoro, detto Sumpagnu la trovò a Olbia in stato di completo abbandono nel 2000 e decise di restaurarla.
La Ruggero II è rinata nel 2004 con il suo nome originale, ed essendo l’unica bilancella rimasta nella zona, è diventata simbolo di patrimonio culturale sotto l’egida del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.
Ha partecipato a diverse regate di vela latina, vincendo il campionato nazionale nel 2005.
Oggi svolge servizio turistico e viene utilizzata in tutte le manifestazioni ufficiali con il suo prezioso carico di storia.
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